A Filetto il percorso ci porta nella preistoria, quando qui era un bosco “sacro” alle popolazioni che vi avevano collocato numerosi idoli di pietra, le statue stele, oggi in gran parte conservati nel Museo delle Statue Stele Lungianesi a Pontremoli.
Primo nucleo del borgo fu una fortificazione eretta dai Bizantini nel V-VI secolo durante le lotte per la riconquista della Penisola dopo la caduta di Roma. Un quadrilatero con alte mura difese da quattro torri dove oggi è la “piazza del pozzo” e dove fu poi costruita una prima cappella e un cimitero.
Nel Medioevo l’aumento della popolazione portò al primo ampliamento del borgo mentre il bosco vicino cominciò a lasciare spazio alle coltivazioni e al castagneto da frutto.
Sul finire del Trecento Filetto fu quasi distrutto dalle truppe del Ducato di Milano: gran parte delle mura e delle torri vennero abbattute. Danni ai quali gli abitanti posero rimedio solo alla metà del Quattrocento.
Possedimento dei Malaspina di Malgrate, Filetto tentò più svolte la sommossa contro i marchesi: una di queste nel 1490 per entrare a far parte dei protettorati fiorentini, ma l’antica famiglia feudale ebbe ancora la meglio.
Nel Cinquecento il borgo iniziò ad assumere l’aspetto attuale con l’ampliamento sul lato orientale, la strada interna e i due ingressi. La porta verso Villafranca, nel 1568, assunse le attuali caratteristiche monumentali.
Il dissesto finanziario dei Malaspina portò, nel 1641, alla vendita del feudo di Malgrate e anche Filetto passò agli Ariberti di Cremona.
Risalgono ai secoli XVI e XVII le testimonianze più significative che si incontrano nel paese ad iniziare dal convento dei frati ospitalieri di San Giovanni di Dio sorto nel 1665 (che aveva anche un ospedale con sei posti letto) e dalla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, lontana “erede” dell’antica cappella “de Felecto” citata alla fine del XIII secolo nella parte più antica del borgo.
L’edificio dell’attuale parrocchiale fu costruito dai frati del vicino convento tra XVII e XVIII secolo: oratorio della SS. Trinità passò alla parrocchia nel 1861 e fu ampliato fino alle forme attuali. A fianco si alza il campanile, eretto all’interno del volume della prima chiesa parrocchiale intitolata ai due apostoli, edificio più pregevole e dall’interno affrescato, ma che venne abbandonato con l’acquisizione del precedente oratorio.
Come raggiungere il Borgo di Filetto
Da Villafranca in Lunigiana prendere Viale Italia e seguire la strada fino in fondo. Vi troverete l’arco di ingresso al paese proprio alla fine della strada. Alla destra un parcheggio gratuito.
Qui vicino trovi
Selva di Filetto, Borgo di Villafranca, Museo Etnografico della Lunigiana, Borgo di Virgoletta, Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio–Virgoletta, Castello di Malgrate, Ponte di Fornoli, Conca del Merizzo, Ciclovia dei Castelli – Percorso di Villafranca in Lunigiana.
Lunigiana World ringrazia l’amico Paolo Bissoli per il testo sul Borgo di Filetto.