Mulazzo e i Malaspina dello Spino Secco, Franceschino e Dante Alighieri
C’è stato un periodo nel quale la Lunigiana ha avuto una capitale indiscussa: Mulazzo. Terra dei Malaspina per eccellenza, qui, all’inizio del Trecento, avrebbero soggiornato Dante Aligheri, “ghibellin fuggiasco” esiliato da Firenze.
Oberto I (Conte di Luni dal 945), il nipote Oberto Obizzo I (capostipite dei Malaspina di Lunigiana), il figlio Alberto II (primo a farsi chiamare “Malaspina”). Poi Obizzo I “il Grande” prima avversario di Federico I Barbarossa, ne divenne alleato capace di guidare l’imperatore oltre l’Appennino quando i Pontremolesi gli impedirono il passaggio nel 1167.
Furono i figli di Obizzo I (Obizzo II (Obizzone) e Moroello I) i protagonisti della divisione del feudo: nel 1221, infatti, a Corrado Malaspina (che Dante avrebbe chiamato “l’Antico”), figlio di Obizzone, andarono i territori alla destra del fiume Magra più quelli di Villafranca con capitale Mulazzo e simbolo lo Spino Secco; al cugino Obizzino quelli alla sinistra che facevano capo a Filattiera con simbolo lo Spino Fiorito.
A Mulazzo sono i resti dell’antica torre detta “di Dante” perché avrebbe ospitato il Sommo Poeta: è quanto resta di una grande struttura fortificata eretta fra XII e XIII e ridotta in altezza sul finire del Settecento dagli stessi Malaspina perché oscurava la luce del sole al loro nuovo palazzo.
Già nel XIV-XV secolo aveva del resto perso importanza, sostituita dal castello i cui ruderi sono visibili sul promontorio occidentale del paese, nei pressi degli archi dell’acquedotto malaspiniano sotto i quali transita la viabilità moderna.
Adiacente al palazzo è la chiesa di San Nicolò, in origine (XV secolo) cappella gentilizia dei Malaspina. Oggi si presenta nella veste dovuta ai lavori di ristrutturazione dopo i danni del terremoto del 1920. Al titolo di San Nicolò affianca quello di San Martino: nel Cinquecento, infatti, la parrocchiale venne trasferita qui dall’antica chiesa ai piedi del paese. L’oratorio, all’interno del perimetro del cimitero, conserva tracce di antiche decorazioni e mantiene inalterato il suo fascino anche per la presenza della vela in bozze di arenaria che completa e adorna la sommità della facciata. Di antichissima fondazione, compare nei documenti solo alla fine del XIII secolo quale cappella dipendente dalla Pieve di Sorano, ma ha origini molto più antiche.
Come raggiungere il Borgo di Mulazzo
Da Pontremoli seguire le indicazioni verso Groppoli/Mulazzo. Una volta arrivati alla località Arpiola, alla rotonda con l’ulivo prendere la prima uscita seguendo le indicazioni per Mulazzo. Seguire la strada per circa 2,7 chilometri e salire fino al paese. È possibile parcheggiare prima degli archi e salire a piedi verso il borgo medievale oppure superare gli archi e svoltare a destra, seguendo la strada fino al parcheggio di Piazza Dante dove si trova la Torre di Dante e l’Archivio Museo dei Malaspina.
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Lunigiana World ringrazia l’amico Paolo Bissoli per il testo sul Borgo di Mulazzo