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Verrucola: un vero tuffo nel Medioevo

Borghi della Lunigiana

Al centro del borgo il castello Malaspina svetta in tutta la sua imponenza: torri di dimensioni, fogge e altezze diverse unite al palazzo centrale costituiscono un insieme dove la funzione militare convive con quella residenziale. Case basse delineano una sorta di cinta muraria sul perimetro di quella “verrucula” (piccola verruca) che si alza tra il torrente Mommio e il canale di Collegnago; un vero e proprio tuffo nel Medioevo.
Prima del XV secolo era questo il fulcro del potere e solo con il definitivo passaggio a Firenze, Fivizzano riuscì ad assurgere a protagonista della vita anche politica della Lunigiana orientale.
Fu Spinetta Malaspina “il Grande”, nel Trecento, l’artefice di questa organizzazione edilizia dopo aver allontanato i precedenti feudatari: i Bosi.

Nel loggiato che immette nel castello si apre anche la chiesa intitolata a Santa Margherita: non si tratta dell’antica chiesa castrense nota fin dal XII sec. e i cui resti si possono osservare nella possente muratura a grandi bozze romaniche nel versante meridionale del borgo e in alcune pareti visibili solo dall’interno del perimetro del castello. La chiesa attuale risale infatti agli anni tra la fine del XV e l’inzio del XVI secolo, costruita dunque più di un secolo dopo la morte di Spinetta Malaspina che, nel suo testamento del 1352, aveva disposto di essere sepolto nella chiesa del castello. La tomba del marchese di Verrucola non è mai stata trovata.

Qui avvenne uno degli episodi più efferati del Medioevo in Lunigiana: nel 1418 Leonardo e Galeotto Malaspina, marchesi di Castel dell’Aquila, fecero sterminare nel sonno i rivali della Verrucola: l’anziano marchese Niccolò Malaspina e tutta la famiglia vennero uccisi. Nascosto da una serva, sopravvisse solo il piccolo Spinetta Malaspina, discendente del condottiero omonimo, destinato ad ereditare il titolo.
Verrucola è stato impreziosito dallo scultore e pittore Pietro Cascella con alcune opere, soprattutto fontane, poste ad ornare l’abitato al termine di un sapiente restauro. L’artista, con la moglie Cordelia Von Den Steinen, acquistò il castello nella seconda metà degli anni Settanta, restaurandolo e trasformandolo in un centro culturale e di produzione d’arte.

Lunigiana World ringrazia l’amico Paolo Bissoli per il testo sul Borgo di Verrucola.