Un borgo fiabesco
Il Borgo di Virgoletta, si trova nel comune di Villafranca ed era conosciuto come la “Verrucola dei Corbellari”, stretta e allungata a seguire il crinale della collina, chiusa a nord dalla grande mole del castello-palazzo che fu poi dei Malaspina; al centro del paese è la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio con il campanile, che una targa ci informa essere alto 31 metri, restaurato nel 1953.
La parrocchiale conserva le reliquie dei due martiri, qui arrivate nel XVII secolo e custodite nell’altare-reliquiario. E nella chiesa si conservano altri tesori d’arte, come la bella pala in marmo della Madonna in trono col Bambino tra i santi patroni. Un’opera raffinata, creata nel XV secolo da un ignoto “Maestro di Virgoletta” autore di altre opere in chiese Lunigianesi.
Tutto il borgo si offre quasi come uno scrigno. Appena entrati dalla porta che guarda a Villafranca, ecco la maestà collocata nel 1636 “per sua devozione” da Andrea Rossi che affidava le sue preghiere a San Rocco e alla Vergine col Bambino. Da qui al castello è un susseguirsi di case dalla tipologia medievale, con portali in arenaria, spesso eleganti, che evidenziano ancora quel passato commerciale che il borgo ha avuto nel Medioevo.
Un elaborato stemma del XVI secolo, in marmo e dalla forma ovale, ci informa che il castello è appartenuto ai Malaspina dello Spino Secco. Ma non sempre è stato così; collocato alla sinistra del fiume Magra, infatti, con la divisione del 1221 dipendeva dal feudo di Filattiera dei Malaspina dello Spino Fiorito. Ma già all’alba del XIV secolo il borgo e le sue pertinenze risultano essere proprietà del marchese di Villafranca (dunque dello Spino Secco) al quale venne ceduto definitivamente dal marchese di Olivola nel 1355.
Il borgo ha un legame antico con la famiglia Corbellari che lo ricevette dagli Obertenghi ben prima dell’arrivo dei Malaspina: quella Verrucola “Corbellariorium” (per distinguerla da quella dei Bosi a Fivizzano) sarebbe nei secoli divenuta Verrucoletta e, poi, Virgoletta.
Lunigiana World ringrazia l’amico Paolo Bissoli per il testo sul Borgo di Virgoletta.
