Dalla Lunigiana a Milano: Maddalena Baldini racconta il legame con la sua terra e L’estate della pioggia, il suo ultimo romanzo
Maddalena Baldini è una giornalista e scrittrice originaria della Lunigiana, per la precisione del comune di Filattiera, attiva a Milano da oltre 25 anni. È lei stessa a raccontare la sua storia e la sua vita professionale, il suo forte legame con la ‘Terra’ in cui è nata e la pubblicazione del suo ultimo romanzo, L’estate della pioggia
Come mai la scelta di trasferirti a Milano?
Come per tutti i giovani della Lunigiana che decidono di proseguire gli studi, giunge il momento di scegliere la città universitaria più in linea con le proprie aspettative e con il corso di laurea. Io avevo la passione per la scrittura e per la storia dell’arte, così, all’epoca, preferii il capoluogo lombardo perché l’Università Cattolica, ateneo nel quale mi sono laureata, proponeva un percorso in Lettere Moderne con un indirizzo proprio in Storia dell’Arte. Milano mi ha subito avvolta con entusiasmo e gli anni passati in università sono stati bellissimi, intensi e divertenti al tempo stesso. C’era ancora il vecchio ordinamento, i 4 anni, giusto per intenderci e non i 3+2 di oggi. Ho scelto di laurearmi in Storia dell’Arte Lombarda, con la professoressa Maria Luisa Gatti Perer, la maggior esperta in materia. Ricordo che il giorno della Laurea mi fece i complimenti per il lavoro svolto e per come avevo ‘scritto in italiano’ la tesi, cosa che stupì anche gli altri relatori.
Dall’arte all’enogastronomia, come mai?
Lo dico sempre: ho scoperto che sempre di ‘bellezza’ si tratta, a prescindere che sia un quadro di Caravaggio o un piatto di uno chef che con creatività dà vita a un capolavoro. Sono arrivata al mondo dell’enogastronomia dopo aver seguito un Master specifico sull’argomento, un percorso che mi ha dato importanti basi professionali non solo per scrivere o trattare di cibo e vino ma, inevitabilmente, anche di territorio. Ed ecco la smania di far conoscere la mia terra d’origine, la Lunigiana, colma di ricchezze di ogni tipo, dall’arte alla storia, dalla cucina alla natura. Ne ho parlato spesso, sia nell’attività di giornalista enogastronomica, sia in occasione di incontri, convegni e dibattiti.
E cosa racconti?
Vario in base ai contesti… se guido un incontro di food spiego le prelibatezze lunigianesi della tavola, le tradizioni culinarie e la sua unicità rispetto alle altre aree della Toscana. Se si discute di arte, allora, illustro la magnificenza dei suoi castelli, le bellezze delle sue ville e dei suoi palazzi, il Barocco pontremolese. Allo stesso modo ricordo che in Lunigiana c’è stato Dante Alighieri e che se ne parla nella Divina Commedia. Insomma, cerco di suscitare interesse e curiosità, del resto fa parte del mio mestiere e l’obiettivo è quello di far scoprire, a quante più persone possibili, una terra speciale da ogni punto di vita, natura compresa.
Alla professione di giornalista unisci quella di scrittrice: infatti, da poco, è stato pubblicato il tuo nuovo romanzo, L’estate della pioggia. Ce ne parli?
Adoro scrivere, sia per lavoro sia per passione, è un modo che lascia spazio a idee e pensieri. Da poco è stato pubblicato L’estate della pioggia (Armando Editore), un romanzo che vede una donna protagonista, una donna realmente esistita attorno alla quale ho costruito una serie di vicende e altre figure femminile dalle sfumature variegate. Tra le pagine del romanzo si trova un turbinio di sentimenti non sempre facili da capire, situazioni complesse, ambienti che paiono sospesi nella semplicità di tutti i giorni… Ma, come spesso capita, avviene un qualcosa che stravolge la vita. La pioggia pare sigillare il rincorrersi degli eventi. Non aggiungo altro, altrimenti rischio di raccontare la trama. Spero tanto che, tra le pagine del libro, i lettori possano trovare spunti di riflessioni; ora sto programmando una serie di date in giro per l’Italia per fare le presentazioni del romanzo: la prima, però, è stata a Filattiera, il paese in cui sono cresciuta. Non avrebbe potuto che essere così!