A Bassone ogni casone aveva un orto, in cui venivano coltivati gli ortaggi per uso domestico e non solo: dal momento che Bassone era ed e’ conosciuto come il paese delle cipolle, buona parte delle famiglie avevano ai monti gli orti “dal ciule”, i più famosi erano “i orti di Fun- tanin'” “dla funtana di tmè, “di Fardan e d’Prada”. Quando i pastori salivano ai monti, potevano curarli direttamente, ma, spesso, partivano dal paese in più persone, soprattutto donne, per annaffiare le cipolle. Infatti, a fianco di ogni orto, c’era la “fossa dell’acqua” . Da questa le donne, con un mestolo bucato, lanciavano acqua sull’ orto, finché era completamente irrigato. Inutile dire che le cipolle col formaggio erano un piatto prelibato, tutt’oggi ricordate, magari con un po’ di rimpianto per chi racconta, sia per la trascorsa gioventu’ che per l’autenticità dei rapporti e la salubrità dei luoghi. Oggi Delia Lorenzetti e’ la piu’ anziana custode della Cipolla dolce di Bassone, insieme pero’ a tanti altri bassonesi che ci tengono a portare avanti la coltivazione di questo pregiato ortaggio. Oltre la posizione favorevole del paese aiuta molto il terreno che e’ friabile,drenante e in gergo viene chiamato “Bussello”. Ideale per pinzimonio,cipolle ripiene e torte salate come l’erbadela. Fieri di non avere disperso questo prezioso bulbo che cercheranno in tutti i modi di tramandare alle generazioni future.
W LA CIPOLLA DI BASSONE