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Borgo di Bosco di Rossano

Borgo tra fitti Boschi nella Valle di Zeri

Il Borgo di Bosco di Rossano si trova nella parte sud del comune di Zeri.
D’acqua e di pietra. E del verde di piccole aree coltivate e di boschi fitti tra Zeri e la Valle del Vara. Bosco di Rossano è un pugno di case nell’alta valle del torrente Teglia.

La pietra è quella delle case, delle piagne che coprono i tetti, delle lastre che pavimentano le aie, delle macine dei mulini, del letto ripido del torrente sempre ricco d’acqua. Il “Canale del Bosco” ha una portata importante, un corso profondo sul quale si affaccia il paese da sempre in simbiosi con esso, in un isolamento che ha portato la sua gente ad emigrare in tutto il mondo.
Bosco ha infatti conosciuto stagioni di sovrappopolamento e partenze: le Americhe nella seconda metà dell’Ottocento, l’Europa nel secolo scorso; Uruguay e Francia i luoghi, all’estero, dove sono rimasti legami forti.

In paese non ci sono i segni dell’abbandono tipici, purtroppo, di tante nostre comunità. Qui gli edifici sono ben conservati, pronti a risvegliarsi, a spalancare porte e finestre per tornare ad accogliere quanti ritornano.

Le estati si popolano ancora e la festa del 17 agosto, San Pellegrino, è ancora attesa e vissuta, vero simbolo di appartenenza, così come la chiesa-oratorio al centro del paese; sulla facciata è una targa emblematica: “Questa Chiesa fu ingrandita dal Popolo an. 1862”.
Al Bosco la vita non è facile; l’isolamento è forte. L’acqua è un elemento prezioso, vitale; la sua forza, per secoli, ha messo in moto le macine di ben tre mulini per la segale e le castagne. Ma è stata anche nemica: l’alluvione dell’autunno 2011 qui ha colpito duro, sconvolgendo il territorio, trascinando via manufatti che avevano resistito a lungo. Ora le ferite si sono rimarginate anche se un ponte e un mulino non ci sono più e a Vruga, il villaggio d’alpeggio un tempo meta di lunghi soggiorni di lavoro estivo in alto sopra il paese, non c’è più necessità di salire e dei “casoni”, che avevano ospitato anche il comando di una formazione di partigiani, restano solo poche tracce.

Lunigiana World ringrazia l’amico Paolo Bissoli per il testo sul Borgo di Bosco di Rossano.

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