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Che ci fanno un rospo e una rana nelle chiese di Mulazzo?

CHE CI FANNO UN ROSPO E UNA RANA NELLE CHIESE DI MULAZZO?
Entri nella chiesa cimiteriale di san Martino, ti affascina la desolante solitudine delle splendide colonne con eleganti capitelli quattrocenteschi e ti chiedi che ci fanno lì, oggi non più comprese: chi mai le ha volute e perché le hanno abbandonate? Poi il mistero si infittisce proprio alla base di una colonna, c’è una piccola scultura, una rana, alla quale quasi nessuno fa caso, porta con forza un messaggio che nessuno oggi capisce.
La rana di San Martino stringe nella zampa di sinistra un cartiglio: UNA FEDE, ribadisce con forza l’adesione alla fede ed è una novità, perché solitamente la rana in tante chiese, soprattutto in Francia, è scolpita dentro le acquasantiere a rappresentare il male sconfitto dall’acqua benedetta. Le rane nella Bibbia sono la prova dell’esistenza di Dio data agli Egizi con la pioggia delle rane che inondava case e strade. Qui a san Martino la rana porta un messaggio forte di fede, un incitamento a seguire l’esempio della rana che, attraverso vari stadi di metamorfosi, raggiunge la capacità di camminare in equilibrio tra il mondo spirituale e quello materiale.
Ma se ti allontani da san Martino e raggiungi l’oratorio di san Rocco e non è la rana di san Martino, fiduciosa testimone di fede, che ti accoglie: nell’ombra dell’acquasantiera è lì in agguato un rospo: è repellente e quando tu immergi le mani nell’acqua benedetta rischi di sfiorarlo. Legato al mondo delle streghe il rospo è l’emblema del peccato, della lussuria, della morte. Nel medioevo il rospo acquistò un valore molto negativo, abitante nelle tenebre era considerato pericoloso, simbolo del demonio, ma qui a san Rocco è esorcizzato dall’acqua benedetta.
R.BOGGI

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